Il dr. Romano Masè fa l'offeso.

2015-07-16
Il dr. Romano Masè
Evidentemente il dr. Romano Masè, comandante del Corpo forestale della Provincia Autonoma di Trento dagli anni di Lorenzo Dellai, e calato dall’attuale giunta provinciale, dal 1 gennaio 2014, a dirigente del Dipartimento territorio, agricoltura, ambiente e foreste (Del. Reg. N.2667/13 dicembre 2013 e Del. Reg.N.2763/30 dicembre 2013), non ha gradito le affermazioni che gettano ombre sul suo dipartimento, in particolare la forestale, suo originale trampolino di lancio. Affermazioni oltretutto supportate da una serie di interviste alla gente del luogo da parte della giornalista sociale Laura Zanetti. Non solo nega che vi sia un progetto di "diluizione" che comporterebbe il trasferimento di alcuni esemplari dal Trentino occidentale a quello orientale, ma mette addirittura in dubbio la veridicità degli avvistamenti in quest'ultima area geografica.
Il dr. Ugo Rossi
Eppure proprio nella conferenza stampa della giunta provinciale del 13 luglio scorso, il suo stesso "capo supremo", proprio colui che ratificó la delibera alla sua incoronazione a dirigente, nientepopodimenoché il presidente della Provincia Autonoma di Trento, dr. Ugo Rossi, ha fatto affermazioni contrastanti. Recita o realmente linee diverse ? Caso in cui sia Masè che Groff (laureato in legge seppur citato/definito naturalista in quanto responsabile in primis del progetto Life Ursus) dovrebbero quanto meno essere rimossi dai rispettivi incarichi ed affidati ad altro in quanto entrambi si sono dimostrati e si stanno dimostrando inadatti ad affrontare un problema tanto delicato. Il primo rispondendo il 7 luglio 2014 all'interpellante sindaco di Grigno parlando di "presunto pericolo" nonostante fosse da poco avvenuto il primo attacco umano, il 25 maggio 2014, a Sisinio Zanella. Oltretutto assicurando "l'impegno ad affrontare con tempestività ogni eventuale sviluppo legato alla presenza dell'orso in zona". Siamo a metà luglio 2015 (un anno dopo queste sue affermazioni) e di iniziative tempestive in zona non se ne sono viste se non le dichiarazioni dei locali di cui sopra. Per non parlare del fatto che dell'avvistamento avvenuto e denunciato in località Carlon, in Sella Valsugana, se ne è parlato SOLO nel Gazzettino di Vicenza !!! Non chiediamo di essere dei fulmini, ma per lo meno di riportare certi fatti ed informare opportunamente, a tutela della gente che va nei boschi.
La giornalista Laura Zanetti
Il secondo facendo idealistiche affermazioni che la situazione è "sotto controllo", rassicurando pur mettendo in guardia (1, 2, 3, servizio TV svizzera).

Intanto la gente ha paura di uscire di casa, le colonie vengono scortate da forestali armati, il consiglio provinciale è in sommossa ed i turisti...disdicono. Non sarebbe piuttosto il caso di recitare un mea culpa, fare un esame di coscienza, rivedere l'assurdo progetto Life Ursus o, quanto meno, tener la bocca chiusa ?